È una specie di gioco.
Serve quando hai lo schifo addosso, che proprio non c’è verso di togliertelo.
Allora ti rannicchi da qualche parte, chiudi gli occhi, e inizi ad inventarti delle storie.
Quel che ti viene.
Ma lo devi fare bene.
Con tutti i particolari.
E quello che la gente dice, e i colori, e i suoni.
Tutto.
E lo schifo a poco a poco se ne va.
Poi ritorna, è ovvio, ma intanto, per un po’, l’hai fregato.