Sentì le lacrime salirle agli occhi e smise di guardare la campagna, e tutto, chinando il capo a fissare l’infinito che era dentro di lei, come fanno gli adulti quando d’improvviso non sanno più capire.
Avrebbe voluto sapere dove stavano andando, e quanto lontano stavano finendo dalla loro terra.
Le sarebbe piaciuto essere sicura che i suoi occhi erano nati davvero per vedere suo figlio appeso nell’aria, o leggere il nome del suo uomo stampato sui giornali.
Le sarebbe piaciuto essere sicura che l’odore di benzina era pulito come quello dei campi, e che il futuro era un dovere e non un tradimento.
Aveva bisogno di sapere se le notti febbrili passate nel buoi a ricordare i baci del conte erano il castigo per aver peccato contro la vita, o la ricompensa di aver avuto il coraggio di vivere.
Inginocchiata lì, per terra, in mezzo alla campagna, sarebbe stata grata di sapere se era innocente.
Se lo erano tutti, e se lo erano per sempre.