L’uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale.
Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo.
La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire.
Non gli offre alcuna spiegazione definitiva sul suo destino, ma intreccia una fitta rete di connivenze tra la vita e lui.