Tanto poi dimentichi tutto.
Prima dimentichi tutto quello che hai studiato: le date di storia e il Teorema di Pitagora.
In particolare dimentichi quello che non hai imparato veramente, ma che hai mandato a memoria la sera prima.
Dimentichi i nomi di tutti i professori, tranne uno o due, e alla fine pure quelli.
Dimentichi l’orario delle lezioni di prima superiore e dove stavi a sedere e il numero di telefono del tuo migliore Amico e le strofe di quella canzone che avevi cantato un milione di volte.
[…] E poi, lentamente, molto lentamente, dimentichi le umiliazioni: persone quelle che sembravano indelebili sbiadiscono a poco a poco.
Dimentichi che cosa andava di moda e che cosa era out.
Chi era carino, sveglio e atletico e chi no.
Chi ha frequentato un buon college.
Chi organizzava le feste migliori.
Chi ti trovava del fumo.
Li dimentichi tutti quanti.
Persino quelli che dicevi di amare e quelli che amavi veramente.
Sono gli ultimi a scomparire.
E una volta che hai scordato abbastanza, puoi amare qualcun altro.