Gibran
Il Profeta – Il commiato 2ª parte

Gibran Il Profeta – Il commiato 2ª parte

Il commiato 2ª parte

Ma qualcosa di più dolce del riso
e di più grande del desiderio
è giunto sino a me.
L’infinito in voi:
L’uomo immenso
del quale non siete altro
che cellule e nervi;
Nel cui cantico ogni vostra voce
non è che un muto singhiozzo.
È nell’uomo immenso
che voi siete immensi,
Ed è nel guardarlo
che vi ho guardato e amato.
Poiché a quali distanze,
al di là di questa immensa sfera,
può giungere l’amore?
Quali visioni,
quali attese e quali speranze
si eleveranno oltre quel volo?
Come una quercia gigantesca
in piena fioritura
è l’uomo immenso in voi.
La sua forza vi lega alla terra,
la sua fragranza vi solleva nell’aria,
e nel suo perdurare
voi siete immortali.
Vi è stato detto che voi,
simili a una catena,
siete deboli
quanto il vostro anello più debole.
Questa non è che una mezza verità.
Voi siete anche forti
come il vostro anello più forte.
Misurarvi dalla vostra azione più meschina
è come calcolare la potenza dell’oceano
dalla fragilità della sua schiuma.
Giudicarvi dai vostri errori
è accusare le stagioni
per la loro incostanza.
Sì, voi siete come l’oceano,
E sebbene le navi,
pesanti di carichi,
attendano la marea sulle vostre rive,
voi, come l’oceano,
non la potete affrettare.
E inoltre siete come le stagioni,
E benché nel vostro inverno
neghiate la vostra primavera,
La primavera che è in voi
sorride intatta e assopita.
Non pensiate che io vi parli così
affinché vi diciate l’un l’altro:
“Ci ha ben lodato.
In noi non ha visto che il buono”.
Io vi ho solo tradotto in parole
ciò che voi stesse conoscete in pensiero.
E che cos’è la parola
se non l’ombra di una conoscenza inespressa?
I vostri pensieri e le mie parole
sono le onde di una memoria sigillata
che conserva la traccia del nostro passato,
E dei remoti giorni
in cui la terra non conosceva noi
né sé stessa,
E delle notti in cui era preda del caos.
Uomini savi sono venuti
per darvi la loro saggezza.
Io sono venuto per attingerla da voi.
E ho trovato
quanto è più grande della saggezza:
La fiamma dello spirito in voi
che si alimenta di sé stessa,
Mentre voi,
noncuranti del suo espandersi,
piangete l’inaridire dei giorni.
E ho trovato la vita
che cerca la vita in corpi
che temono la tomba.
Qui non ci sono tombe.
Queste montagne e queste pianure
sono una culla
e una pietra per il guado.
Quando passate per il campo
dopo aver sepolto i vostri avi,
guardatevi intorno
e vedrete voi stessi con i vostri figli
danzare mano nella mano.
In verità,
spesso fate festa senza saperlo.
Altri uomini vennero
a blandire la vostra fede
con dorate promesse
e voi a loro rendeste ricchezze
e potenza e gloria.
Io vi ho dato meno di una promessa,
eppure siete stati con me più generosi:
Mi avete dato
la più profonda sete di vita futura.
Certo non vi è dono più grande per un uomo
di ciò che muta ogni proposito
in labbra ardenti
e tutta la vita in una fonte.
E in questo sta il mio onore
e la mia ricompensa:
Vengo a bere a una fonte
e trovo l’acqua viva
essa stessa assetata;
E mentre io bevo
l’acqua mi beve.

segue

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