Mia adorata Mary,
che tu sia benedetta per sempre, per tutto ciò che di bello mi hai dato.
Ogni volta che parli con me, io sento nel cuore un delizioso dolore.
Tu mi indichi sempre la cima di una montagna, e dici : “Quando ci arriverà Kahlil?”.
Ogni volta che pronunci questa frase io sento, dietro le tue parole, un’altra voce che dice : “Vorrei che Khalil ci arrivasse domani”.
È bello sapere che la montagna possiede una cima.
Meglio ancora è avere la certezza che la tua amata ti vuole vedere lassù domani.
La mia vita è solo un insieme di note musicali che il tuo cuore trasforma in melodia.
Vorrei che fossimo sempre capaci di vivere tutto ciò che di sacro vi è in ogni istante.
Con tutto l’amore di Kahlil
(aprile 1931)