Ho vissuto talmente poco che ho la tendenza a immaginare che non morirò; si direbbe inverosimile che una vita umana si riduca a così poca cosa; si immagina, magari controvoglia, che prima o poi qualcosa dovrà pur succedere.
Grosso errore.
Una vita può benissimo essere al contempo vacua e breve.
I giorni scorrono miseramente, senza lasciare traccia né ricordo; poi, di colpo, si arrestano.
Talvolta ho avuto anche l’impressione che sarei riuscito a calarmi durevolmente in una vita assente; che la noia, relativamente indolore com’è, mi avrebbe permesso di continuare a compiere i consueti gesti della vita.
Altro errore.
La noia prolungata non è una condizione sostenibile: presto o tardi finisce per trasformarsi in percezioni assai più dolorose, di un dolore positivo; è esattamente ciò che sta per succedermi.