Che faremo, dunque, di fronte alla perdita dei beni?
Ci ricorderemo di essi e impediremo che con essi vadano perduti anche i frutti che ne abbiamo ricavato.
Se ci è tolto il possesso, non può esserci tolto il ricordo di esso.
È veramente ingrato chi, dopo aver perduto una cosa, non si considera in debito per averla posseduta.
Il caso, anche quando ci toglie una cosa, ci lascia tuttavia quei vantaggi che la cosa ci ha dato; ma noi, con i nostri ingiusti rimpianti, perdiamo anche quei vantaggi.
Lettera 98