È povero non chi possiede poco, ma chi brama avere di più.
Che conta quanto uno abbia nella cassaforte o nei granai, quanti armenti abbia al pascolo o quanto gli rendano i crediti, se pensa sempre alla ricchezza altrui e fa calcoli, non su quello che possiede, ma su quello che vorrebbe acquistare?
Mi chiedi quale sia il giusto limite della ricchezza.
Avere anzitutto l’indispensabile, poi ciò che basta.
LETTERA 2 – “La lettura che giova” “L’arte di vivere”