Lo so, la purezza non frutta,
dalle vergini non nascono figli,
è la suprema legge dell’impuro
la tassa sulla vita.
Azzurre farfalle generano bruchi,
generano frutti i fiori tutt’intorno,
la neve bianca è casata,
la terra calda è infetta.
Incontaminato l’etere dorme,
l’atmosfera brulica di microbi,
puoi non nascere se non vuoi,
ma se esisti ti aspetta la tomba.
È felice la parola nella mente,
pronunciata, l’orecchio la diffama,
su quale piatto della bilancia
pesare – sogno muto o fama?
Tra silenzio e colpa
cosa scegliere – mandrie o loti?
Oh, il dramma di morire in bianco
o la morte di vincere comunque…
da “Il tallone vulnerabile”