Non Vita, perché tu sei nella notte
la rapida fiammata, e non per questi
aspetti della terra e il cielo in cui
la mia tristezza orribile si placa:
ma, Vita, per le tue rose le quali
o non sono sbocciate ancora o già
disfannosi, pel tuo Desiderio
che lascia come al bimbo della favola
nella man ratta solo delle mosche,
per l’odio che portiamo ognuno al noi
del giorno prima, per l’indifferenza
di tutto ai nostri sogni più divini,
per non potere vivere che l’attimo
al modo della pecora che bruca
pel mondo questo o quello cespo d’erba
e ad esso s’interessa unicamente,
pel rimorso che sta in fondo ad ogni
vita, d’averla inutilmente spesa,
come la feccia in fondo del bicchiere,
per la felicità grande di piangere,
per la tristezza eterna dell’Amore,
per non sapere e l’infinito buio…
per tutto questo amaro t’amo, Vita.
da “Camillo Sbarbaro – L’opera in versi e in prosa”
Comments (2)
Lio
Chiedo scusa per il ritardo JGP, ed anche per la risposta che non risponde…
Onestamente non so se vi sia un riferimento ad una fiaba specifica, io nella mia pochezza lo ho letto come un riferimento al senso del vuoto, al cosiddetto ritrovarsi con un nulla in mano.
È un modo di dire italiano “rimanere con un pugno di mosche” come viene citato anche nella Treccani [http://www.treccani.it/vocabolario/pugno/].
Si intende appunto l’impegno senza alcun risultato o con risultati soprattutto di fastidio.
Questo è solo un mio pensiero ovviamente, ma io l’avevo sempre interpretata in questo modo.
Se per caso scopri di meglio, mi faresti un regalo a farmelo sapere 🧡
E, grazie per essere passata di qui 🙂
Lio
JGP
Buona sera…. potrebbero dirmi qual é la favola in cui il bimbo rimane con le mosche?
Grazie mille… sono spagnola