Visse, io non so quando, forse mai –
ma il fatto è che visse – un re ignoto
il cui regno era lo strano Regno degli Interstizi.
Era signore di ciò che sta fra cosa e cosa,
Degli intraesseri, di quella nostra parte
che sta tra veglia e sonno,
tra silenzio e parola, tra noi
e la nostra coscienza di noi; e così uno strano
muto regno ha tenuto quel re misterioso
segregato dalla nostra idea di tempo e di luogo.
Quei supremi disegni che mai giungono
ad attuazione – fra essi stessi e l’inazione –
non coronato, governa. Egli è il mistero che
sta fra gli occhi e la vista, né cieco né vedente.
Non ha mai avuto fine né principio,
vuoto scaffale sopra la sua presenza vana.
È soltanto una crepa nel suo essere,
la cassa scoperchiata che tiene il non-tesoro del non-essere.
Tutti pensano che sia Dio, tranne lui.
Da “Poesie esoteriche”
QUI la versione originale in Inglese
Letto da Germano Bonaveri
Letto da Franco Picchini Francone