Ed ero tuo servitore
La mano per il bastone, la faretra
Ero la falda del tuo cappello
Il cedro davanti casa, l’ombra del lupo
E dell’agnello
Ero il silenzio degli ulivi
Il riposo della pietra, l’onda dell’orzo
E i suoi capelli fini
Ero una bestia ammansita
All’angolo del cortile
E tu un pomeriggio di cicale
E di non far nulla
Ho sognato di te come si guida il respiro
Senza teoria, né volontà
Come cade la mela pesante
Come si guarda un vecchio
E la sua vita
Che trema
Ho sognato di te, come amo le tragedie
Lo sciame sismico che scuote il cuore
Fermato
Il disordine che lascia l’inverno
E la voglia di ricominciare
A perdersi, nell’amore
08 novembre 2003