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Massimo Botturi Il futuro mi ha raggiunto

Sono cresciuto a storie di diavoli, e di notte.
Non c’erano poeti, e i paesi erano ferro
i gatti decimati per guerra.
E più i silenzi, che stavano alle panche di chiese sempre
in ombra.
Sono cresciuto al mito di vecchie serrature
ai corpi di violino che l’occhio percepiva
l’età più adulta un grande miraggio.
E poi Milano, salire la mattina e la sera sopra un treno
per rimirarsi in vecchi teatri,
o nei caffè, pieni di tacchi e panna montata.
E sono qui, come arrivato in terra straniera avvolto in me
balbuzie un po’ di lingua e di cuore.
Semplicemente arreso alle spine del non so
a queste rose senza la testa, senza dio
né terra deliziosa e precisa.
Sono qui, difetto un po’ di fianchi
e uccidere non so; se corro il mio bicchiere frantuma
sono qui, potete voi vedermi?
Vi prego, sono qui.

Da “Il posto delle fragole“

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