Vieni,
entra e coglimi, saggiami provami…
comprimimi discioglimi tormentami…
infiammami programmami rinnovami.
Accelera…rallenta…disorientami.
Cuocimi bollimi addentami…covami.
Poi fondimi e confondimi..spaventami…
nuocimi, perdimi e trovami, giovami.
Scovami…ardimi bruciami arroventami.
Stringimi e allentami, calami e aumentami.
Domami, sgominami poi sgomentami..
dissociami divorami…comprovami.
Legami annegami e infine annientami.
Addormentami e ancora entra…riprovami.
Incoronami. Eternami. Inargentami.
Lettura di Fabricio Guerrini
Comments (2)
GIUSEPPE CARUSO
Una poesia fatta solo da verbi: e sì perché i verbi indicano l’azione e l’azione più importante fatta dall’uomo è l’atto di amare, senza il quale la vita si sarebbe spenta sul nascere e non ci sarebbe stata storia per l’umanità.
Possiamo leggere le parole in due modi, come accadeva ai Sonetti giocosi del Trecento:
un modo leggero e divertente che le sciorina velocemente, quasi come una filastrocca. oppure un modo appassionato e intenso che le fa scorrere lentamente, quasi a cogliere ogni sfumatura del piacere che è dei sensi e dello spirito insieme.
Lio
Buongiorno Giuseppe e grazie per avere lasciato un segno del tuo passaggio qui: per me è sempre un enorme piacere 🙂
Piacere anche maggiore quando la lettura del commento mi arricchisce come ha fatto in questo caso: un parere decisamente affascinante il tuo che presuppone davvero una grande conoscenza lessicale.
Ti ringrazio di cuore, mi ha dato la possibilità di inquadrare il “verbo” in una differente visione che avrebbe forse dovuto essere scontata (ovviamente il verbo implicitamente fa pensare al movimento o meglio all’agire) ma non l’avevo proprio abbinata a questa poesia.
Mi hai reso più ricca oggi: grazie 💛
Spero continuerai ad essere un frequentatore del mio salotto …
lio