Gorgoglio rosso
di vino caldo di morte
su questo tavolo di legno
da mille lacrime ricordato.
A sera il cancello di ferro battuto
manderà faville di pianto
e il giorno sarà finito
senza angeli di madreperla.
Tu che sei di questa montagna
come il sasso
che sta al quarantacinquesimo chilometro
di salita
puoi dirmi di sere più belle
senza pali piantati
nel tormento del mio cuore
che non sogna altro
che uccelli bianchi
che hanno venduto il becco
per poche lire.
Neanche più i canti
bucheranno le stelle
quando di sera ritorna
la mia anima
scarabocchiata.